Partita bellissima, quella andata in scena in Danimarca tra Bakken Bears e Scandone Avellino. La squadra biancoverde non disattende l’entusiasmo dei tifosi accorsi per la storia e vince 72-82, una gara non così scontata come racconta il bilancio finale.
Sacripanti propone il classico quintetto delle ultime settimane, con Fitipaldo a guidare i movimenti delle ali Rich e Scrubb. Nel primo quarto, guidano i lupi con il parziale di 15-18, che già indirizza la gara sui giusti binari. L’allungo, forse decisivo, arriva nel secondo periodo, quando sull’asse Wells-Filloy, viene costruito il vantaggio rassicurante del primo tempo: 33-48 e ipoteca sulla qualificazione di Avellino.
Ma nel terzo periodo i danesi fanno valere il fattore campo. I locali sparano dall’arco e mettono in crisi con la zona Avellino, con Fesenko in balia degli schemi allestiti dagli avversari. La squadra irpina è in forte crisi e dilapida tutto il vantaggio in un amen. Il 55-60 preoccupa, e non poco, la squadra irpina. E l’ultimo quarto è un vero testa a testa: Bishop regala il vantaggio, D’Ercole tiene a galla Avellino. A 3′ dalla fine, Diouf fa sognare la squadra ospitante, con il 72-71 che vale il -3 dalla qualificazione, ma è l’ultima gioia dei coraggiosi danesi. Da lì in poi, è assolo irpino: D’Ercole incide, Fesenko punisce e Rich la chiude.
Finisce 72-82 per Avellino. Top scorer Kyrylo Fesenko con 19 p.ti e 6 rb. Un+10 non veritiero dei reali valori visti sul parquet. Gli applausi scroscianti tutti per i danesi, sono un dato oggettivo di quanto sia stato suggestivo lo spettacolo di questa gara.
Avellino vola così in finale di Fiba Europe Cup: un risultato storico per la banda di Sacripanti, capaci di ribaltare la delusione per l’eliminazione in Champions, in una vera occasione per il primo trofeo europeo. Ora, verrà sfidata la vincente tra Venezia e Groningen: l’occasione ghiotta di una finalissima tutta italiana.