A Desio, la Scandone non riesce proprio a sfatare il tabù Cantù e deve subire il ko, al termine di una partita pazzesca, da vivere in tutti i 40′ di gioco.
Non basta un Fesenko da 15 punti e 14 rimbalzi. La decide Culpepper dalla lunetta. Il tutto, condito da giocate spettacolari e mosse tattiche che hanno reso la contesa, una vera caccia ai due punti.
LA GARA – Avellino con Filloy, Rich e Wells. Confermati Leunen e Fesenko, sotto canestro. In casa Cantù, Burns e Thomas sono i lunghi terribili di Sodino. Smith, Chappell e Culpepper gli altri tre elementi dello starting five.
Le squadre iniziano subito a correre e sono tante le conclusioni, seppur sbagliate, nei primi due minuti di gioco. Regna l’equilibrio, con Avellino che si dedica a Fesenko sotto canestro, che appoggia facile. Cantù, inserisce Perry Ellis (all’esordio) e torna subito sotto, ma Avellino lavora bene in difesa e attacca bene il lato debole con Wells e Scrubb.
La partita è molto bella: Parrillo piazza una splendida tripla per il 18-17 Cantù, ma Zerini chiude il primo quarto con il +1 dai liberi. Equilibrio totale.
Nel secondo periodo, Avellino continua a cercare piccoli varchi per provare a correre, ma Cantù è più brava e riesce a realizzare raggiungendo il canestro in meno di 4”.
Quando i brianzoli giocano in velocità, Smith muove l’inerzia a favore dei locali: 42-30 Cantù, con la Sidigas è crisi nera. Avellino ha in mano i due possessi per chiudere il quarto con un distacco minimo e ci riesce. Primo tempo che si conclude sul 43-35 (25-16 Cantù).
IL SECONDO TEMPO – Avellino non impara la lezione, lasciando correre gli avversari. Culpepper ringrazia e si sveglia: 55-45 Cantù. La premiata ditta Scrubb-Rich sale in cattedra: i punti dei due cannonieri, riducono lo svantaggio sul -1 e Avellino mette il fiato sul collo dei brianzoli. La reazione dei lupi è veemente, con il canadese Scrubb che recupera due rimbalzi offensivi e Cantù perde fiducia contro la zona irpina. E’ Fesenko a firmare il 57-58 con cui Avellino torna a comandare.
E’ testa a testa: Smith rimette Cantù avanti, Wells impatta per il definitivo 64-64.
L’equilibrio dell’ultimo quarto sembra protrarsi fino alla fine dei giochi. Ellis, da una parte, contro la coppia Wells-Rich, tutta potenza energia. La difesa a zona di Avellino paga molti dividendi ed è Maarty Leunen, nella sua vecchia casa, piazza la tripla del 70-73 dopo una ottima rotazione della palla. Ma Thomas è la soluzione alla zona irpina: 77-75 Cantù ed equilibrio ancora rotto.
IL GRAN FINALE – Filloy non è d’accordo e firma una clamorosa tripla, seguito dall’inchiodata di Wells per il 77-80 Avellino. Thomas accorcia sul -1, è lui l’uomo più in forma di Cantù. A 8” dalla fine, tuttavia, ha la chance dalla lunetta con Jason Rich: 79-82 Avellino e timeout Cantù, per avere rimessa da metà campo.
Il finale è al cardiopalma: Leunen manda in lunetta Culpepper, che fa 81-82. A 6” dalla fine, Filloy ha la rimessa a disposizione: parte il cronometro per eseguirla, ma non riesce a servire il compagno.
Culpepper corre, sfida Leunen in contropiede, subisce il fallo e fa 2/2 per il definitivo 83-82.
Cantù vince la contesa e porta a casa due punti di fondamentale importanza. Milano, nel frattempo, strapazza Sassari e torna in vetta in solitaria, aspettando il match di Venezia.