S’infiamma il dibattito. O meglio, s’incrina il dialogo. Dalle lungimiranti idee programmatiche, agli attacchi personali ed alle infondate illazioni. Da una parte Gianfranco Bianco, giovane professionista, non certo nuovo in quanto ad esperienza amministrativa, dall’altra Vincenzo Carrabs, amministratore di vecchia data che nel corso del suo ultimo comizio ricorre ad un linguaggio di basso profilo per insultare il rivale, mettendo in dubbio l’impegno, i sacrifici ed il merito di quest’ultimo profusi per ottenere la laurea. Insomma, il desiderio tanto sbandierato da entrambi i fronti (Domenico Forgione, sindaco uscente, da una parte ed il notaio Pesiri dall’altra) di dare vita ad una campagna elettorale equilibrata e ben lontana dagli attacchi di ordine personalistico, sembra essere stato infranto sul più bello, a poche ore dal voto. Proprio per un duro attacco che poco ha a che fare con una sana competizione di ordine politico-partitico. Finito nel mirino di Carrabs, probabilmente perché capace di minare la zona di competenza, Bianco ha ricevuto la solidarietà di tutti i suoi compagni di lista. Tanti gli incoraggiamenti registrati anche da parte dei suoi concittadini.
Ricca di pathos e significativamente emblematica la nota redatta da Antonietta De Lilla, stimata avvocatessa, nonché moglie del candidato Bianco: “Sei entrato nella mia vita all’improvviso… stravolgendola. Da subito ho capito che eri il mio completamento. Sei una persona disponibile, gentile, educata, attenta, premurosa e soprattutto un marito fedele. Sei umile, onesto e rispettoso verso il prossimo. Un vero uomo! Chi ti conosce apprezza le tue qualità, rare al mondo d’oggi…un mondo fatto di infedeltà, d’inganni, ricatti, false apparenze, soprusi…. Un uomo come te fedele verso la propria famiglia, lo sarà anche verso il popolo di Gesualdo. Hai tanta voglia di fare e di dare per il nostro paese. Non sei un fannullone, né vivi di espedienti. Non inganni il prossimo, né sei prepotente. Hai dimostrato con il tuo non attaccamento alla poltrona da sindaco di avere anteposto, con estrema serenità, maturità e responsabilità, l’interesse collettivo all’ambizione personale. Sarai in grado di prendere, in maniera oculata, le giuste decisioni per il bene del paese…se i cittadini te ne daranno la possibilità. Potremo assistere finalmente al cambiamento tanto sperato dalla nostra comunità”.